Alla scoperta del Tohoku – Yamadera

Yamadera (山寺)è un complesso di templi che si trova sulle montagne a nord-est della città di Yamagata. E’ uno di quei posti coperti da un’aura di mistero e che lasciano a bocca aperta. Uno di quelli che, appena scesi dal treno, ti fa dire: “Questo è il Giappone!”

Le basi del tempio si inerpicano su un ripido versante roccioso, da cui si può godere di una vista spettacolare sulla valle. Preparatevi però a salire circa 1000 scalini!

Il tempio fu fondato più di mille anni fa, nel 860, come tempio della setta Tendai, e il suo nome ufficiale è Risshakuji. È però conosciuto maggiormente come Yamadera, che letteralmente in giapponese significa “Tempio della/sulla Montagna”.

Come raggiungere Yamadera

Yamadera, nella prefettura di Yamagata, si trova a circa metà strada fra Yamagata-shi, la capitale dell’omonima prefettura, e Sendai, capitale della prefettura di Miyagi. 

Yamadera è perfettamente collegata ad entrambe le città dalla linea di treni JR Senzan Line(仙山線). Partendo dalla stazione di Sendai (binari 7-8), la mia base per la mia visita nel Tohoku, ci si impiega un’oretta e il costo a tratta è di 840yen. Nel caso in cui si possegga un JR Pass, la corsa è inclusa nel pacchetto.

La storia di Yamadera: fra decadenza e prosperità

Durante il primo periodo Heian (794-1185), l’imperatore Seiwa inviò uno dei più importanti sacerdoti buddhisti del paese nella regione di Tohoku. Fu proprio il monaco Ennin (poi chiamato Jikaku Daishi), a fondare Yamadera, in quella che oggi è la prefettura di Yamagata, ma che al tempo era parte della provincia di Dewa, il confine più settentrionale della nazione. 
Dopo essere rientrato da un viaggio in Cina ed essere divenuto il sommo sacerdote della setta Tendai, avente sede nel tempio di Enryaku-ji, a Kyoto, il monaco Ennin fece costruire il Risshaku-ji (Yamadera) proprio come un tempio facente capo a Enryaku-ji.
Del periodo Heian resta la statua di legno di Yakushi Nyorai (Buddha Bhaisajyaguru), il Buddha della medicina.


Durante il periodo Kamakura (1185-1382), poi, il tempio divenne il centro della cultura buddihsta del Tohoku e conobbe un vero e proprio boom: più di 300 monaci e oltre 1000 devoti risiedevano nella parte superiore e inferiore della montagna.

Anche se durante il periodo feudale del Giappone (1450-1600) il tempio fu raso al suolo dalle guerre e cadde temporaneamente in una fase di declino, nel successivo periodo Edo (1615-1868) il tempio ricevette ufficialmente molti riconoscimenti dallo shōgunato (lett. “governo della tenda”, il governo militare) e ancora una volta ritornò in prosperità. Fu proprio durante il periodo Edo che Risshaku-ji divenne una potente istituzione.

Yamadera e il poeta Matsuo Bashō

Yamadera è conosciuta anche per il famoso poeta Matsuo Bashō (松尾芭蕉), il quale compose uno degli haiku più belli qui. Durante il suo viaggio nel nord del Giappone, nel tardo 1600, Basho si fermò anche a Yamadera e qui compose la poesia che celebra la calma ed il silenzio della zona. Oggi, una statua del poeta ed un’iscrizione nella roccia di questa famosa poesia possono essere trovati nella parte più bassa del tempio.

閑さや岩にしみ入蝉の声

Il silenzio –
penetra nella roccia
un canto di cicale.
(Matsuo Bashō) 

Cosa vedere a Yamadera

La base del monte si trova a circa 5/10 minuti a piedi dalla stazione di Yamadera, dove ci sono dozzine di negozietti e ristoranti che offrono cibo e bevande ai numerosi visitatori del complesso.

Superato il ponte, sulla destra si trova il Centro Informazioni di Yamadera. Circa 200 metri più avanti, sul lato lato sinistro della strada, si trova la prima scalinata che porta al complesso.

La visita ai templi di Yamadera dura circa 2-3 ore. 

L’ingresso ai templi: Konponchudo 

Konponchudo Hall

Il Konponchudo è l’ingresso al complesso di templi. L’edificio in legno di faggio è il più antico dell’intero complesso e qui si trovano statue buddhiste. Ci dovrebbe essere anche una fiamma, la quale si dice sia rimasta costantemente accesa fin dalla fondazione di Yamadera, e delle candele, che sono state portate qui dal tempio di Enryaku-ji a Kyoto, ma io non sono riuscita né a trovarle né a vederle purtroppo.

Di fronte a Konponchudo Hall si trova Nadebotoke, una statua raffigurante Buddha. Si dice abbia il potere di curare i dolori del corpo, accarezzando con la mano la zona sulla statua in cui si ha male.

Inoltre, introno alla base della montagna c’è una piccola casetta (Treasure House) che può essere visitata a pagamento (220yen – orario 8.30-17.00). Quando ho visitato io il complesso (Agosto 2018) la Treasure House era chiusa.

Sanmon

Alla sinistra di Konponchudo, si trova Sanmon, la porta che dà accesso ai templi nella parte superiore di Yamadera. L’ingresso è a pagamento (300yen – orario 8.00 – 17.00).

La pietra Mida Hora e Nionmon 

Superata la porta di Sanmon, comincia la salita su un sentiero che conta circa 1100 gradini. Il sentiero è immerso in una foresta e circondato da piccole statue e lanterne di pietra. L’atmosfera è magica, soprattutto con quella pioggerellina fine che ho trovato! La salita non è per nulla pesante e richiede circa 30 minuti

Verso la cima del monte, il percorso fiancheggia l’enorme pietra Mida Hora, che si dice abbia la forma del Buddha Amida. Sulla pietra si sono formati naturalmente delle piccole cavità, in cui i fedeli incastrano monetine da 1 yen, in segno di gratitudine. 

Continuando la salita, si incontra Nionmon, un portale costruito nel 19 secolo ed è uno degli edifici più recenti. Da qui si ha accesso all’area superiore del complesso.

La parte superiore del complesso di Yamadera

Superato il Nionmon, si arriva alla parte alta del complesso. Qui si può godere di una vista aperta sulla vallata, che contrasta con il sentiero appena percorso, chiuso fra gli alberi della foresta che non lasciano intravedere nulla.

Due degli edifici più famosi di Yamadera sono il Kasaido e il più piccolo ed adiacente Nokyodo. Entrambi si trovano in alto e a sinistra dell’ingresso Nionmon. Kasaido è dedicato al fondatore del tempio, Jikaku Daishi; mentre il Nokyodo era usato come sala per copiare i sutra. Superato il Kaisaido Hall, altre scale conducono al Godaido, un terrazzo panoramico che offre la vista migliore sulla valle risalente agli inizi del ‘700.

Non è possibile proseguire oltre il Godaido Hall, ma la vietta di fronte al Niomon conducono all’area Okunoin del complesso, dove si trova Daibutsuden, dove si trova una statua del Buddha Amida visibile dall’esterno.

Fuga no Kuni

A sud di Yamadera e della stazione c’è un complesso di intrattenimento chiamato Fuga no Kuni e che offre alcune attività interessanti.

C’è un museo dedicato a Basho (400yen – orario 9.00-16.30), che si focalizza sul suo viaggio nel nord del Giappone e un museo di arte occidentale, che mostra dipinti, sculture e oggetti di terracotta. A Fuga no Kuni, inoltre, ci sono ristoranti e negozi per mangiare e comprare souvenir.

Souvenir e cibo tipico

I negozi di souvenir vendono perlopiù oggetti a stampo religioso (portafortuna, preghiere e candele dipinte a mano, molto tipiche di questa zona), oppure cibo di vario genere, classico souvenir per i giapponesi. 

Per quanto riguarda il cibo, la zona di Yamadera è famosa per le sue Tama-kon, delle palline di Konyaku, o Konjac, cotte in salsa di soia e servite su uno stecchino con della senape. 

Anche il riso nella varietà Haenuki è molto famoso ed è addirittura considerato uno dei migliori del Giappone.

Infine, consigliatissima la Dashi Soba, tipica della prefettura di Yamagata. Si tratta di spaghetti di farina di grano saraceno serviti in zuppa di dashi (brodo di pesce) e verdure di montagna. Lo si trova un po’ ovunque per Yamadera, ma io consiglio un piccolo ristorantino alla sinistra del ponte e che da proprio sul fiume. La vecchina che lo gestisce non parla nessuna altra lingua al di fuori del dialetto locale, ma è molto carina e gentile e sul tavolo si trova un menù con immagini dei piatti offerti, oltre ai shouhin sanpuru (商品サンプル・rappresentazioni in plastica dei piatti) esposti fuori dal locale.

Quando visitare Yamadera

Yamadera è visitabili tutto l’anno, anche se è sconsigliato l’inverno, in quanto il ghiaccio e la neve rendono difficoltosa e pericolosa la salita al complesso.  L’autunno, durante il periodo dei 紅葉 (Kouyou o Momiji), deve essere bellissimo, con tutti gli aceri colorati di giallo e rosso.

Yamadera mi è piaciuta moltissimo. Presenta quel Giappone tradizionale e molto naturalistico, come piace a me. Non ho trovato quasi nessun occidentale qui, infatti informazioni o traduzioni in inglese e caratteri latini scarseggiano. Soprattutto nel complesso del tempio i cartelli e i pannelli informativi sono solo in giapponese e non mi sembra distribuissero nessun foglietto informativo all’ingresso.

Parlando e leggendo il giapponese, io non ho avuto alcuna difficoltà (anche se molti dei negozianti parlano in dialetto locale!), ma se non conoscete la lingua, preparatevi magari a faticare un pochino di più o a comunicare mezzo Google traduttore. Comunque non fatevi intimorire da questo: i giapponesi sono sempre abbastanza gentili ed in un modo o nell’altro cercheranno di aiutarvi e mettervi a vostro agio!

2 risposte a “Alla scoperta del Tohoku – Yamadera”

  1. Yamadera è un posto spettacolare! E pensare che mi ero fatto l’idea fosse un posto molto turistico e buono soprattutto per fare qualche foto a effetto, niente di più sbagliato! 🙂
    Bellissimo post

    1. Grazie per il commento!
      Si, anche io lo pensavo, infatti inizialmente pensavo di dedicarci mezza giornata. Invece, alla fine, ci sono rimasta un giorno intero!
      Un posto bellissimo! Se mai un giorno organizzassi tour nel Tohoku, Yamadera sarà sicuramente fra le tappe!

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